Giovedì, 06 Aprile 2023
Matrimonio Islamico
Un Viaggio tra le Culture
Continuando il nostro viaggio all’insegna della cultura, oggi approdiamo in Arabia per osservare tutte le tradizioni di un tipico matrimonio islamico.
Il matrimonio, o An-nikâh, non è un sacramento come accade nella nostra cultura, bensì un contratto firmato tra famiglie davanti ad Allah e dove ci siano almeno due testimoni maschi. Il tutto viene ufficializzato davanti al sindaco per ottenerne una valenza civile.
Con questa religione ricca di regole e principi, andiamo a vedere come si svolge questo matrimonio e quali sono le sue tradizioni.

AsNas Photography
Curiosità sulla religione islamica
Maometto fu colui che, dopo aver ricevuto il Corano dall’arcangelo Gabriele, fondò nel settimo secolo la religione islamica con il nome di “Islam“, ossia “sottomissione a Dio”. Il Corano diventerà poi il libro su cui ogni musulmano farà testamento, su cui baserà la propria vita: un buon musulmano infatti deve svolgere e rispettare determinati doveri come la preghiera o il digiuno durante il Ramadan. Il Corano inoltre, permette all’uomo di sposare fino a quattro mogli solo nel caso in cui abbia una disponibilità economica tale da mantenere allo stesso modo tutte le sue mogli.
Come si svolge un matrimonio islamico
Come già anticipato, il matrimonio islamico non è un sacramento, bensì un contratto civile firmato.
Il percorso prematrimoniale inizia un mese prima, dove la coppia viene accompagnata dall’Imam, una guida spirituale e morale. Successivamente, attraverso lo stabilimento di un donativo nuziale, una somma di denaro attraverso la quale il futuro sposo si impegna a dimostrare il suo amore eterno alla sua futura moglie.
L’Hana-bandan corrisponde al nostro addio al celibato e nubilato che viene solitamente celebrato nella casa degli sposi; in questa situazione è tradizione dipingersi le mani con l’henne.
Qui si può finalmente convolare a nozze! La cerimonia solitamente si svolge all’interno di una Moschea o nella casa dei genitori della sposa e il rito potrebbe essere definito simile al nostro rito civile.
Il ricevimento
Una volta stipulato il contratto tra i due sposi, è tradizione che i genitori organizzino una festa intima, il Pa-gosha, in cui la coppia riceve i regali dai parenti. Successivamente si arriva al ricevimento, il festeggiamento vero e proprio che viene offerto dallo sposo e dalla sua famiglia. La celebrazione del matrimonio è molto importante nella cultura islamica, tanto che gli invitati sono molti e i festeggiamenti possono durare anche per giorni.
Il taglio della torta avviene con una spada per arrivare alla conclusione dei festeggiamenti con il lancio del riso o petali per augurare buon auspicio agli sposi. Musiche, canti, balli, banchetti e colori, ma ancora raffinatezza ed eleganza sono le parole chiave per descriverlo. Un’atmosfera unica, basata sull’unità, sul divertimento e sulla famiglia. Una cultura a dir poco affascinante e ricca di dettagli! Pensate sia finito così?
Dopo il ricevimento c’è un’altra festa, chiamata patakhti, in cui vengono invitate esclusivamente le donne tra i parenti più stretti. Al termine di tutti questi festeggiamenti gli sposi possono partire per la loro luna di miele, per inaugurare ufficialmente e in intimità la loro unione.
L’abito
L’abito della sposa è rigorosamente decorato con perline, ricami oro e motivi ornamentali. I modelli sono tali e quali a quelli europei, con l’eccezione che devono avere le maniche lunghe, essere coperti fino al collo e non è permessa alcuna trasparenza.